Arte e Cultura

Posto in posizione panoramica, il centro abitato viene a trovarsi su colle, che degrada dolcemente verso la pianura. Aggirandosi per il paese e osservando i vari edifici esistenti, appare subito evidente la grande tradizione e maestria nella lavorazione della pietra. Chiunque voglia percorrere questi luoghi, non rimarrà certamente deluso, potendo ovunque trovare ricordi di storia, arte e natura così ben amalgamati in questo angolo di Molise.

Non vi sono notizie sull'origine di Petrella Tifernina, soprattutto per l'assoluta mancanza di riferimenti storici di certa attribuzione. Nel XII, secondo fonti storiche attendibili, la denominazione del paese era Patrella; solo successivamente acquisì il nome di Petrella. Dal 1863 fu integrato dalla parola Tifernina.
Con ogni probabilità fece parte della Contea del Molise; in epoca angioina fu posta sotto il controllo di un certo Raimondo e Berlingieri che vennero privati di autorità nel 1271 da Carlo D'Angiò
Successivamente, dopo essere stata incamerata nel demanio, il feudo fu concesso alla famiglia d'Alemagna; a questa poi successero diverse famiglie sino al termine della feudalità.
Il centro abitato presenta come tanti altri paesi il tipico sviluppo medievale. Semplici abitazioni, chiese e edifici pubblici si contraddistinguono per l'amore che si ha per la pietra, ben riconoscibile negli eleganti portali in pietra locale scolpita.
Una testimonianza di architettura rinascimentale adattata in una costruzione medievale è rappresentata dal Palazzo dei Sette Medici con la sua loggia a quattro arcate sorrette da eleganti colonnine sfaccettate che conserva al suo interno per buona parte i caratteri originari.

Di particolare interesse è la Chiesa di San Giorgio Martire, che è posta al centro del borgo antico e preceduta da una piazzetta lastricata a basole di pietra che le fa da cornice.

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